A margini finitimi (1996)
A margini finitimi
Ad uno ad uno li conobbi.
Con A e B nuovi percorsi
sulla mappa tracciammo,
e C e D pure pronti
al comune entusiasmo:
ricche parole, echi profondi
non mancavano ai progetti.
Stagione dopo stagione,
in lungo e in largo
specchi cercammo
tra Proust e Joyce –
sino al folgorante haiku.
Altro che tu Guido, Lapo
ed io, se
neanche la mia ombra
mi appartiene, fuggevole dono
di sole o di luna.
Da ingannevoli orizzonti
restituito, questo corpo
di terra e di acqua
ora al fuoco e all’aria
la solitaria pelle offre
riconoscendo / forzando
margini finitimi.


